L’ARRIVO a VENEZIA:
Secondo la tradizione le spoglie della Santa vennero prese a Costantinopoli, insieme a quelle di Sant’Agata, dal doge veneziano Enrico Dandolo nel 1204.
In città sorgeva già una chiesa intitolata alla Santa (eretta nella seconda metà del XII secolo) per cui è plausibile che la decisione di traslare il corpo della Santa in Laguna sia stata dovuta, come avvenne per casi simili, al bisogno di arricchire una chiesa veneziana. Tuttavia le spoglie furono portate in un primo momento nella chiesa di San Giorgio Maggiore. Il giorno della festa (13 dicembre) il flusso di pellegrini era così imponente, che nel 1279 alcuni morirono annegati a causa di un rovesciamento di barche. Fu così che il Senato, per scongiurare ulteriori incidenti, stabilì che le reliquie venissero trasferite in una chiesa di città: con una solenne processione, il 18 gennaio 1280 il corpo fu portato nella chiesa di Santa Maria Annunziata o della «Nunciata» nel sestiere di Cannaregio.
Una nuova chiesa, intitolata a Lucia e dove furono deposte le sue spoglie, fu consacrata nel 1313. Le reliquie della martire furono poi portate nella vicina chiesa di San Geremia, dove si trovano ancora oggi, l’11 luglio del 1860.
DESCRIZIONE ARCHITETTONICA del SANTUARIO:
L’antico edificio basilicale a tre navate sorgeva parallelo al Canal Grande. Il presbiterio venne ricostruito nel Cinquecento secondo le indicazioni del Concilio di Trento. Nel Seicento venne rialzato il campanile romanico grazie all’aggiunta dell’attuale cella campanaria.
La chiesa è una grande costruzione a croce greca, i cui bracci prospettano, con eccezione di quello absidale, sulle principali vie di comunicazione: Canale di Cannaregio, Canal Grande, Campo San Geremia. Il prospetto sul Canal Grande corrisponde alla cappella di Santa Lucia e all’esterno vi campeggia l’iscrizione:
“Lucia Vergine di Siracusa in questo tempio riposa. All’Italia e al Mondo ispiri luce e pace”.