Articolo Cronaca Milano del 12/01/2009 – “Paradiso di luci nella chiesa del Cenacolo”

di Piero Lotito:

Non si vorrebbe esagerare, ma con il nuovo impianto di illuminazione, entrare nella basilica di Santa Maria delle Grazie è un po’ come entrare in Paradiso. Una luce morbida e calda accoglie fedeli e visitatori in quella che è una delle più importanti chiese di Milano, e che vanta, in più, la straordinaria “appendice” rappresentata dal Cenacolo: l’ex Refettorio del Convento dei domenicani, oggi museo di Stato, ma pur sempre legato a Santa Maria delle Grazie, alla sua storia, ai suoi chiostri, ai suoi frati.

Era una luce smorta, quella che fino allo scorso anno dava alle navate un aspetto di chiesa periferica e malinconica. Così, i domenicane, con la direzione della soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici, hanno avviato il progetto di un nuovo impianto luci, in sostituzione del malandato circuito risalente al lontanissimo 1960, ormai fuori norma e assai rischioso (il tetto della chiesa, ricordiamo, è in legno). I lavori, cominciati nel marzo 2008, si sono ufficialmente conclusi nello scorso settembre, ma rimane ancora da rinnovare l’impianto dell’antica cappella di Santa Maria delle Grazie, nel cuore della basilica.

Il costo complessivo dei lavori è di 700 mila euro, affrontato dagli stessi domenicani con il contributo di qualche banca, alcuni privati e le offerte degli stessi fedeli (la raccolta continua, perché il tutto è ancora da pagare). Lo sforzo, vivamente apprezzato da fedeli e visitatori, è notevole, e d’altronde è alcuni anni che l’efficiente binomio Domenicani-Soprintendenza sta riportando allo splendore la basilica del Cenacolo, chiamiamola così, anche ricorrendo alle più moderne tecnologie. Colpisce piacevolmente il dettaglio di 14 nuovi lampadari – di vaga ispirazione leonardesca, costruiti da una ditta di Padova -, posti a illuminare il filo tra navata centrale e laterali, mentre l’illuminazione della volta delle stesse navate è risolta con luci che danno al tutto un semplice ma fortemente suggestivo effetto di luce soffusa. Nella chiesa sono poste a disposizione dei visitatori alcune cassette che, con l’offerta di soli 2 euro, illuminano la cupola del Bramante, le navate e le cappelle verso corso Magenta. Un modo per concorrere alle spese e, intanto, di dare a chi entra il piacere di portare egli stesso la… luce. E’ qui il caso di ricordare che negli ultimi anni si è già proceduto al restauro interno della cupola del Bramante, oltre a quello dell’intera chiesa (interno ed esterno) e della facciata. E’ stata anche restaurata la Sagrestia Vecchia e quindi riqualificata la Piccola Sagrestia, detta “Stanza ritrovata”. Ora si stanno ultimando i lavori agli impianti antifurto, antincendio e di sicurezza, comprendente, quest’ultimo, un circuito di telecamere. Insomma, anche Leonardo, che in Santa Maria delle Grazie ovviamente metteva piede all’epoca dell’Ultima Cena, apprezzerebbe questi ultimi ritrovati dell’elettronica e della scienza dell’illuminazione.

 

 

Articolo MILANOviva del 16/01/2009 – “Nuova luce sulle Grazie”

Rinnovata l’illuminazione della chiesa – di Filippo Rizzi:

Da poche settimane una luce discreta e morbida accoglie i fedeli nella Basilica di Santa Maria delle Grazie, un luogo di culto costruito e ideato da Bramante. Un pezzo di architettura che dista, a pochi metri, dal Cenacolo vinciano.

I frati domenicani, con la direzione della soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici, hanno avviato il progetto di un nuovo impianto luci, in sostituzione del malandato circuito risalente al lontano 1960, ormai fuori norma e assai rischioso (il tetto della chiesa è in legno).

I lavori, cominciati nel marzo 2008, si sono ufficialmente conclusi nello scorso settembre, ma rimane ancora da rinnovare l’impianto dell’antica cappella di Santa Maria delle Grazie del chiostro bramantesco. “Si è trattato – racconta il priore Virgilio Ambrosini – di un lavoro che non ha toccato i  muri e la struttura, ma dove è stato rispettato l’impianto originale della chiesa, grazie alla sapiente direzione dell’architetto Fabio Nassuato”.

E annota il priore domenicano: “Molti fedeli si sono accorti di particolari, grazie alla nuova illuminazione, che non si vedevano prima”.

A colpire i visitatori sono i 14 nuovi lampadari, di vaga ispirazione leonardesca, costruiti da una ditta di Padova. Nella chiesa bramantesca sono poste a disposizione dei turisti e fedeli alcune cassette, che con 2 euro, illuminano l’antico tempio quattrocentesco in ogni suo angolo. Il costo dei lavori è stato circa 700mila euro. “Grazie ai nostri antichi risparmi del convento, il buon cuore dei fedeli, di molte banche e un assegno concesso per questi interventi dalla presidenza del Consiglio dei ministri di 130mila euro – racconta il priore – siamo riusciti a pagare già una parte di denaro. Mancano ancora 300mila euro. Ma siamo convinti di riuscire a pagare tutto il costo del nuovo impianto”. Un’illuminazione che sembra aver cambiato il modo di vivere la liturgia durante le Messe. “Mi pare che sia stato raggiunto lo scopo principale: restituire la Chiesa – riflette – ai fedeli nella sua bellezza”.

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie dal 1980 è patrimonio dell’umanità dell’Unesco, insieme al Cenacolo di Leonardo da Vinci che si trova nel refettorio del convento.