Elettrosystem ha realizzato la nuova illuminazione delle due sale maggiori del Collegio.

L’impianto è stato eseguito con tecnologia LED DIMMERABILE per l’illuminazione indiretta, mentre per la luce generale sono state utilizzate fonti luminose tradizionali. Il tutto gestito da sistema domotico comandato da PC TOUCH dedicato con visualizzazione personalizzata e teleassistenza. Integrati all’impianto luci sono il sistema audio-videosorveglianza e l’antincendio. Per la realizzazione della mostra espositiva del Codice Atlantico, Elettrosystem ha progettato ed eseguito tutta la parte relativa l’illuminazione e gli impianti di sicurezza interna delle teche.

 

Articolo La Provincia Pavese del 30/03/2011 – “Il Codice Atlantico al Borromeo”

Dal genio di Leonardo gli studi per la cattedrale e il Regisole di Pavia:

Tre fogli preziosissimi, per un’opera che vale quasi un miliardo di euro. Nel primo (il foglio 119, verso) sono presenti gli studi per la cattedrale di Pavia. Nel secondo (foglio 1010, verso) altri studi per la cattedrale. Nel terzo (foglio 399 recto), quelli sul Regisole (la statua equestre considerata un capolavoro dell’antichità e che Leonardo prese a modello). Il Codice Atlantico di Leonardo è in mostra al Collegio Borromeo in occasione de “I templi della sapienza: 450 anni di fondazione del Collegio Borromeo di Pavia”. L’evento (organizzato insieme alla Biblioteca Ambrosiana e alla Fondazione Cardinale Federico Borromeo) apre i battenti sabato (inaugurazione ore 16.30) nelle Sale del Collegio pavese e, pezzo forte dell’esposizione, saranno proprio le tre carte leonardesche, arrivate direttamente dall’Ambrosiana di Milano e protette da teche speciali. “Perché non va dimenticato che la Biblioteca Ambrosiana è una costola del Borromeo – spiega il rettore don Ernesto Maggi -. Fu Federico Borromeo a decidere di traslocare la biblioteca del collegio a Milano, creando il primo nucleo dell’Ambrosiana. La mostra di Pavia esalta Carlo e Federico, ed era importante mostrare questo legame culturale grazie a Leonardo”.

Del genio del Rinascimento ma non solo, l’esposizione presenta altri codici, documenti e dipinti che attestano i 450 anni di storia del collegio (le opere sono prestiti della Biblioteca universitaria di Pavia, dei Musei Civici, della Diocesi pavese, della basilica di S. Michele e della Biblioteca e archivio del Capitolo Metropolitano di Milano).

Suddivisa in due sezioni, la prima è dedicata alle figure dei cardinali Carlo e Federico e raccoglie materiale iconografico come stampe, sculture e quadri, volumi a stampa e documenti d’archivio che testimoniano l’attività dei due presuli e in particolare il loro impegno verso la fondazione pavese. Alla sezione è affiancata l’esposizione dei parametri di proprietà del collegio, in parte risalenti all’epoca carliana, mai apparsi in pubblico. La seconda parte della mostra è dedicata al collegio e illustra la figura di San Carlo in quanto fondatore dell’istituzione, la figura di Pellegrino Tibaldi, l’architetto cui il cardinal Borromeo affidò la progettazione dell’opera, la cronologia della fabbrica dalla fondazione al XIX secolo. Alla decorazione è riservata una sottosezione che consente il confronto tra i rari materiali grafici che documentano il processo creativo e le realizzazioni di Zuccari e Nebbia. Dato che Carlo ebbe cura di garantire l’istituzione da lui fondata anche sotto il profilo economico, una parte illustra per campionatura le antiche possessioni del collegio e un’altra ne documenta l’avvio.