Articolo La Vita Cattolica dell’ 11/07/2009 – “Il Duomo sfolgora di luce”
Inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione della Cattedrale – di Stefano Damiani:
Sarà il Canto dei primi vesperi dei Ss. Ermagora e Fortunato – presieduto sabato 11 luglio alle 20.30 dall’arcivescovo di Udine – l’occasione per l’inaugurazione del completamento del nuovo impianto di illuminazione del Duomo di Udine. Già lo scorso 26 giugno si era avuta una prima inaugurazione con la spettacolare accensione dell’illuminazione artistica. Ora invece saranno accese per la prima volta le luci utilizzate per il servizio liturgico.
L’impianto, commissionato dalla parrocchia di santa Maria Annunziata, è stato progettato dall’architetto Giorgio Della Longa, con i colleghi Stefano Forte, Leonardo Miani (recentemente scomparso e al quale Della Longa ha voluto dedicare “questo lavoro comune”), Daniela Pittore, Giovanni Sgaravatto, con la consulenza di Dania Nobile e di don Sandro Piussi. L’esecuzione è stata affidata alla ditta Elettrosystem di Buischio e , per l’impianto sonoro, alla Ftf Elettronica di Falda.
Idea guida del progetto, ha spiegato l’architetto Della Longa, è stata quella di utilizzare la luce artificiale per evidenziare l’architettura e l’arte, ma anche per valorizzare la liturgia. Un “delicato equilibrio”, dunque.
Non si è cercato di realizzare quindi un’illuminazione di tipo teatrale o museale. “In questa chiesa – Esemplifica Della Longa – la pala d’altare del Tiepolo è certamente un’opera d’arte, ma è opera collocata in un altare e non in un contenitore asettico che la protegge e la mette in mostra. Quella pala è in primo luogo al servizio della fede. E così è stata illuminata, col suo altare, non isolata dall’altare stesso”.
“Questa luce – ha proseguito Della Longa – non desidera essere protagonista, non vuole prevaricare il contesto in cui è inserita. Cerca invece di commentarlo, al più di valorizzarlo. Cosa infatti si può oggi aggiungere al teatro che nel settecento si è sostituito allo spazio precedente? La luce può, però, fare propri, opportunamente filtrati, alcuni espedienti di tipo teatrale. E questo si è cercato di fare”. Ecco allora, ad esempio, l’illuminazione degli altari laterali del presbiterio.
I DATI: 200 sorgenti luminose
Tra i principi guida che hanno guidato la progettazione del nuovo impianto di illuminazione c’è anche quella del risparmio energetico. “Troppi edifici ecclesiastici – ha spiegato Della Longa – sono caratterizzati negativamente dallo smodato uso di sorgenti a bassa efficienza e quindi ad alto consumo”.
Ecco allora che, nonostante i “corpi illuminanti” siano ora circa il doppio dei 117 presenti nel vecchio impianto, il consumo totale a regime dell’impianto è di 13 kW contro i 18 di prima. “C’è stata quindi una riduzione di un terzo circa – ha aggiunto Della Longa -, ma in realtà la riduzione è di molto superiore se si considera l’etrema flessibilità di gestione dell’attuale impianto”.
Ciò è stato possibile poiché il progetto recepisce in massima parte i prodotti offerti dall’evoluzione tecnologica, in particolare sorgenti Led e sorgenti con componenti ad alta efficienza luminosa. “A fronte di un maggior costo iniziale, tale scelta comporta una economia di gestione sensibile dovuta sia al risparmio energetico, sia ai minori costi di manutenzione”.